Come definire l’identità di una immagine di cibo?
Per iniziare, le parole principale del brief hanno un colore, attraverso la ricerca iconografica, possono rappresentare un’inesauribile fonte di ispirazione come prima cosa. La nostra mente ha bisogno di coerenza per creare l’armonia nella composizione. L’armonia nasce infatti dall’unione della ricerca e definizione della tavolozza dei colori o Color Pallet e della raccolta di stile o Moodboard suggestivi dell’atmosfera del progetto.
Color Pallet o tavolozza
Si inizia dal contesto per trasformare i valori del marchio in colori. La definizione della palette colori è una parte fondamentale per la costruzione del set fotografico di un marchio, deve essere efficace. Per scegliere i colori giusti per il servizio fotografico è necessario comprendere: quale momento si deve rappresentare e chi è il pubblico in cui si indirizza il messaggio visivo. Definendo il concept con il quale individuare i colori migliori da utilizzare nella fotografia, si passa alla scelta delle forme, texture, materiali… e si individua il minor numero possibile di differenze tra loro per affermare riconoscibilità e coerenza con il cibo a fotografare con tutte le sue particolarità.
Moodboard, come funziona? Una definizione semplice: è una tavola che raccoglie suggestioni per restituire l’atmosfera e lo stile di un progetto. La moodboard è un modo per raggruppare una raccolta di immagini, delle texture, della scelta e abbinamento cromatico, intensità di luminosità che rappresentano le fonti di ispirazione nel progettare. E’ la rappresentazione visiva e tattile dell’identità del progetto. Si mettono insieme elementi diversi che, grazie alle relazioni di senso che intrattengono tra loro, portano a qualcosa che sarebbe difficile definire a priori. E con le immagini viene tutto più semplice. Lo scopo è allineare l’idea iniziale del brief del cliente con l’idea di realizzazione che si andrà a creare all’interno dello studio. Partiamo dal fatto che il nostro cervello adora le immagini e le interpreta al volo. A colpo d’occhio riusciamo a scorgere incoerenze e opportunità che la parola scritta spesso nasconde.